
Si chiama GiocaYoga ed è un workshop in tre incontri (il primo si è svolto questa settimana) in cui la pratica dello yoga si intreccia allo storytelling per poi sfociare nella creatività artistica. L’attività si svolge nell’ambito di Pianeta Mamme, il programma del nido per le neo mamme e i loro bambini fino a un anno di età, ed è condotta da Patrizia Carrà, insegnante di yoga che lo scorso anno aveva collaborato con la scuola dell’infanzia.
Un momento di trasformazione
«GiocaYoga è proposto in un clima di serenità come esperienza personale e in un contesto di gruppo» spiega Patrizia Carrà. «Favorisce le relazioni, l’immaginazione e la creatività condivisa in un momento di cambiamento e trasformazioni quale la maternità per le giovani mamme».




La storia del bruco e le posizioni dei personaggi
Il workshop comincia con le partecipanti in cerchio per una fase di riscaldamento e stretching; poi l’insegnante comincia a raccontare la storia di un bruco lento ma tenace, che nel suo viaggio, appunto, di trasformazione in farfalla percorre boschi, prati e montagne incontrando altri animali. Durante la narrazione le partecipanti assumono di volta in volta le posizioni yoga associate agli animali del racconto, coinvolgendo – dove possibile – i propri bambini nelle posizioni. Per esempio, sollevandoli in aria quando la posizione richiede di alzare le braccia, oppure anche solo tenendoli in braccio nei momenti di salutazione.
La creazione del teatrino
Terminato il racconto comincia il laboratorio creativo per realizzare un teatrino con il protagonista del racconto (il bruco) utilizzando materiali di recupero. Nel primo incontro dunque le partecipanti hanno ricevuto acquerelli, pannelli e materiali per iniziare a creare gli elementi scenici del teatrino, che nei successivi incontri arricchiranno con il bruco e la farfalla. Ogni partecipante, al termine del workshop, potrà così portare a casa il teatrino e giocarci con il proprio bambino.
Le mamme nella parte dei bambini
«Le mamme intervenute sono state molto contente dell’esperienza» racconta la coordinatrice del nido Nadia Bellani. «In effetti è stato molto bello che si siano prestate a questa attività nuova, che nella parte creativa ha richiesto loro di “mettersi dall’altra parte”, giocando e colorando come i bambini sotto la guida di un insegnante ed esprimendo così emozioni, immaginazione, creatività e capacità di relazione».