È un programma di psicomotricità per i più piccoli che utilizza le fiabe come spunto per guidarli in un’attività motoria mirata a stimolarne lo sviluppo cognitivo e il benessere fisico ed emozionale. Il progetto Fiabe motorie è stato avviato al nido grazie alla generosa donazione di alcune famiglie e si articola in dieci incontri di 45 minuti ciascuno tenuti due specialiste, Martina Negro e Caterina Cescotti, con il responsabile e ideatore del progetto Marco Bettoni.
La fiaba motore del coinvolgimento
I bambini sono suddivisi in due gruppi e ogni gruppo svolge l’attività una volta la settimana nell’auletta biblioteca: gli istruttori, che portano con sé il materiale necessario, cominciano l’attività raccontando una breve fiaba ai bambini – Cenerentola, Biancaneve, altre fiabe o anche adattamenti dei libri letti con le educatrici dai bambini stessi. La fiaba diventa così il motore che aiuta il bambino a collegare il mondo fantastico al movimento, a immedesimarsi in un personaggio e di conseguenza a vivere l’esperienza con un coinvolgimento entusiastico.
Un esempio di percorso di psicomotricità
Con la fiaba di Cenerentola, per esempio, dopo la narrazione è stato ripreso dagli specialisti il tema saliente della fatina con la bacchetta magica, che in questo caso “trasforma” i bambini in cagnolini, farfalle o serpenti invitandoli a fare i movimenti propri di questi animali (correre spigando le braccia, camminare a quattro zampe, strisciare) con l’ausilio di cerchi, mattoncini o sedie, in un percorso completo di psicomotricità in cui ogni esercizio è studiato per allenare determinati schemi motori e specifiche funzioni esecutive. Il tutto accompagnato dalla musica, che dà ritmo e ulteriore allegria alla sessione.
Per i bambini una giornata speciale
«I bambini sono entusiasti di questa attività» racconta la coordinatrice del nido Nadia Bellani. «La giornata delle Fiabe per loro è una giornata speciale, ne parlano a casa, ne parlano fra loro, partecipano con gioia a tutti gli esercizi proposti. Abbiamo per ora avuto quattro incontri, e noi educatrici siamo molto soddisfatte dei risultati».
I tavoli per le attività all’aperto
Grande soddisfazione (di insegnanti e bambini) anche per un’altra bellissima donazione: tre tavolini con pianale di legno e vasche di plastica a incastro dove i bambini giocano e fanno travasi con l’acqua, con la farina, con i materiali naturali del giardino. «Li abbiamo posizionati in giardino vicino alle cucine di fango che i genitori stanno costruendo» dice Nadia Bellani. «Sono un magnifico dono perfettamente in linea con il nostro progetto educativo outdoor di quest’anno».