Nelle settimane precedenti la festa, i bambini di tutte le classi della primaria hanno realizzato decorazioni e tovagliette a tema che hanno poi utilizzato sulle tavole, ascoltato la storia di Pesach dalle morot e preparato la parte di Hagadà che ognuno ha poi letto durante il seder.
I cinque sedarim, uno per ogni livello della primaria, si sono svolti mercoledì 17 aprile in vari ambienti della scuola, in un’atmosfera di gioia e di partecipazione. Le prime hanno svolto il seder in mensa, alla presenza dei genitori: tutti i bambini erano travestiti da fiori, con una coroncina di petali sul capo, in un colpo d’occhio che sembrava un prato fiorito. Ognuno ha letto la propria parte dell’Hagadà loro dedicata, una versione semplificata in italiano.
Le altre classi hanno hanno svolto il proprio seder negli atrii e letto l’Hagada tradizionale della Scuola, in ebraico con la traduzione in italiano e le illustrazioni delle morot di un tempo Anna Arbib e Gaia Piperno. I bambini leggono le loro parti in ebraico e la traduzione in italiano: i brani sono di difficoltà e lunghezza crescente a seconda dell’età, fino ad arrivare alla quinta che legge quasi tutto il testo. Durante i sedarim le letture sono state intervallate dalle spiegazioni delle morot, che intervenivano con approfondimenti sul significato dei vari brani.
Come da tradizione, Rav Arbib e il preside Marco Camerini hanno visitato tutti i sedarim per salutare e fare gli auguri. Di solito vengono accolti da canti dell’Hagadà, ma quest’anno invece dei canti i bambini avevano preparato domande su Pesach, alle quali Rav Arbib ha risposto con grande attenzione e considerazione per ogni bambino.