
Cos’è la violenza economica? Una violenza subdola che è difficile riconoscere ma che spesso sfocia in violenza di altro tipo – fisica, psicologica o entrambe – legata alla violenza di genere. La violenza economica è l’uso discriminatorio del denaro all’interno della famiglia o della coppia: avviene (non sempre naturalmente) quando c’è dipendenza economica e limita la libertà di chi ne è vittima fino a casi estremi. Per essere liberi, è necessario essere economicamente indipendenti.
Chi è la Global Thinking Foundation
Questo il messaggio chiave che la Global Thinking Foundation, organizzazione non profit presieduta da Claudia Segre che si occupa di inclusione sociale attraverso l’alfabetizzazione finanziaria, ha voluto dare ai ragazzi delle quinte superiori nel corso dell’incontro che si è svolto a Scuola il 14 gennaio nell’ambito di un percorso sull’educazione economica.
Un tema che non riguarda solo le donne
«Il nostro lavoro è dare a tutti, non solo a voi ragazzi ma anche agli adulti, gli strumenti per capire quanto è importante essere liberi economicamente» hanno esordito Claudia Piccinelli ed Elisabetta Priano della GTF. «Siete in procinto di diventare grandi, di diventare persone che dovranno lavorare e partecipare alla società: più imparate, più sarete liberi di fare le vostre scelte; meno sapete e più gli altri decideranno per voi». La dipendenza economica riguarda oggi soprattutto le donne, ma il messaggio della GTF è rivolto anche ai ragazzi maschi, affinché tutti capiscano che non c’è differenza fra uomo e donna e che quando si fa un progetto comune bisogna suddividere le responsabilità e rispettarsi.


Le storie emblematiche del film
Gli studenti hanno assistito alla proiezione del docu-film Libere di vivere, realizzato dalla Global Thinking Foundation per spiegare ai giovani le varie forme di violenza economica associate alla violenza di genere. Il film, di grande impatto emotivo, si basa sulle testimonianze di donne di diverse età, assistite dalla fondazione, che raccontano le proprie tragiche esperienze. Una madre racconta della figlia, sposata a un uomo che l’ha costretta ad abbandonare il lavoro, esercitando con violenza il controllo economico su di lei e sul figlio, alla fine assassinando tutti e due. Una ragazza parla del compagno, che non lavora e vive alle sue spalle, diventando violento quando lei lo sollecita a contribuire all’economia domestica per non ammazzarsi di lavoro. Un’attrice impersona una donna che il marito obbliga a non lavorare, che si disinteressa della figlia bambina e che, alla seconda gravidanza, le impone un aborto che lei rifiuta. Una figlia racconta del padre, che ha intestato a lei e alla sorella l’azienda piena di debiti: lui continua a condurla in modo fallimentare, ma le conseguenze economiche e penali ricadono sulle figlie. Una donna racconta del suo bellissimo lavoro, bellissimo fino a quando comincia a subire mobbing e molestie sessuali. Storie diverse ma emblematiche delle tante facce che la violenza economica può assumere.
Raggiungere l’autonomia per essere liberi di scegliere
“Il 56% delle donne non sa riconoscere la violenza economica” dice una testimonial nel docu-film. “Se non si conosce il fenomeno non lo si può né prevenire né combattere. Obiettivo della Global Thinking Foundation è quindi spiegare e informare per dare l’opportunità di chiedere aiuto. Con il progetto Libere di vivere la fondazione si avvicina alle scuole per far sì che le prossime generazioni di ragazzi e di ragazze possano vivere libere dalla violenza economica”. Un intendimento chiaro, ulteriormente rafforzato dalle parole che Claudia Piccinelli ed Elisabetta Priano rivolgono ai ragazzi dopo la proiezione: «Dovete avere una professione, seguire il vostro talento, diventare autonomi e non dipendere da nessuno. Adesso dipendete economicamente dalla famiglia ma un giorno dovrete contare sulle sulle vostre forze e capacità. Non fate l’errore di pensare che sposando un uomo o una donna ricchi vi sistemerete. Il vero percorso di realizzazione, vale per maschi e femmine, lo costruirete voi partendo dai vostri talenti. Per essere liberi davvero non è necessario avere tanti soldi, ma poterli gestire in autonomia per fare delle scelte».
Si può essere liberi in coppia?
Il dibattito con i ragazzi si sofferma sulla domanda se si può essere liberi dentro una coppia: alcuni rispondono sì, quando ognuno ha i propri spazi e i propri amici. Piccinelli e Priano puntualizzano «Liberi in coppia significa anche parlare della gestione delle risorse, impostare la vita economica insieme, ragionandoci. Parlare di soldi non svilisce una relazione. Deve esserci trasparenza, bisogna sapere quanto guadagna l’altro. In Italia c’è una differenza media di retribuzione fra uomini e donne del 30%. Come si dividono allora le spese? Proporzionalmente alla capacità economica di ciascuno. In una coppia bisogna essere capaci di parlare serenamente di dinamiche economiche per evitare le situazioni raccontate nel film» concludono.