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Due giorni di accoglienza in prima media per affrontare insieme il nuovo ciclo scolastico

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Sembra banale, ma non lo è. Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola media è per ogni studente un momento importante, che segna l’inizio di un ciclo di studi più sfidante, con nuovi insegnanti, nuovi compagni, nuove regole. I docenti Federica Crespi e Daniele Cohenca hanno quindi messo a punto un progetto articolato, con elementi di letteratura, di ebraismo e di espressione emotiva, per accogliere i nuovi studenti della prima media.

La carta d’identità personale

L’accoglienza si è svolta i primi due giorni dell’anno scolastico: «Abbiamo cominciato facendo compilare a ognuno la propria carta d’identità personale» racconta Federica Crespi. «È vero che quasi tutti i ragazzi – 14 – provengono dalla nostra scuola primaria e quindi si conoscono, ma abbiamo voluto dare loro la possibilità di esprimersi per ciò che sono adesso». Ogni studente ha inserito nella propria carta di identità elementi personali quali i propri pregi e difetti, cosa sono capaci di fare, i loro desideri e obiettivi. E poi il libro, il cibo e l’animale preferito, gli hobby o gli sport praticati, la festa prediletta. Le carte d’identità, complete con foto, disegni e colori, sono state poi state appese in classe. «Obiettivo di questa attività era farli ragionare su come si sentono, farsi conoscere dagli altri, valorizzare i loro punti di forza, guardarsi l’un l’altro per fare insieme il “viaggio” che li attende» spiega Crespi.

Il filo del lavoro comune

La seconda attività ha preso spunto dall’epica, la nuova materia introdotta in prima media. «Abbiamo affrontato il mito di Teseo e il Minotauro attraverso un racconto elaborato per loro» prosegue la docente. «Ogni studente ne ha letto un pezzo e poi abbiamo discusso su che cosa fosse per loro il labirinto, cioè una situazione difficile, convenendo che fosse l’anno scolastico appena cominciato. Per stimolarli a riflettere su cosa serve per uscire dal “labirinto” di quest’anno scolastico ho consegnato loro dei cartellini dove ognuno ha scritto la propria idea: creatività, studio, concentrazione, collaborazione sono stati alcuni dei contributi. I cartellini sono poi stati attaccati su un tabellone (foto in alto), che aveva da una parte Arianna e dall’altra Teseo, e uniti fra loro con il famoso filo. Il concetto che abbiamo voluto trasmettere è che ogni idea è buona, ma senza quelle degli altri, lavorando insieme, non si può arrivare al traguardo».

Il verde e il rosso: ciò che si può e ciò che non si può

Il percorso di accoglienza è proseguito con la lettura comune del regolamento della Scuola. Gli studenti hanno quindi creato due semafori, uno verde e uno rosso, elencando ciò che era permesso e vietato secondo il regolamento, aggiungendovi anche nuove regole secondo il loro sentire.

Tutti i nuovi inizi sono difficili

Infine, Daniele Cohenca ha letto loro un passo della Torà: “Ed ora, se voi obbedirete alla Mia voce, e manterrete il Mio patto (la Torà) sarete per me un tesoro tra tutti i popoli poiché a Me appartiene tutta la terra!”. Poi ne ha spiegato il commento di Rashi: “I Maestri si chiedono il perché D-O ci dà questa assicurazione prima di darci la Torà. Rashi risponde indicando le parole con cui inizia la frase: ‘Ed ora’, laddove ‘ora’ indica un inizio, e tutti i nuovi inizi sono difficili”.

Condividere preoccupazioni ed entusiasmi

«La classe è stata contenta delle attività» conclude Crespi. «È un’ottima classe, molto sveglia e molto entusiasta. Abbiamo voluto trasmettere che capiamo le loro preoccupazioni per questo nuovo percorso, ma che essere un po’ spaventati da un nuovo inizio è normale. Soprattutto, abbiamo voluto dire loro che lo condividono con i compagni e quindi non sono soli, e che un nuovo inizio può anche essere entusiasmante».

Claralinda Miano

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Alberto Jona Falco

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