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Dragon boat, trekking e vela: sport alternativi per i ragazzi della secondaria di primo grado

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Le uscite sportive si sono svolte a maggio e hanno coinvolto gli studenti delle seconde e terze medie: «Ogni anno cerchiamo di far fare agli studenti un’esperienza di sport che, soprattutto per i maschi, non siano il solito calcio» racconta Loris Pessina, l’insegnante di educazione fisica che ha organizzato le giornate. «Quest’anno ci siamo dedicati in particolare alla secondaria di primo grado, scegliendo attività che avessero anche una valenza collaborativa per collegare lo spirito sportivo alla vita quotidiana».

Due ore sul Naviglio in Dragon boat

Le seconde si sono dunque recate alla Canottieri Olona per una giornata in Dragon boat, grandi canoe da 12 posti. L’attività è cominciata con il briefing degli istruttori, che hanno spiegato ai ragazzi come pagaiare e perché è importante osservare i compagni per pagaiare tutti allo stesso ritmo, sincronizzati. Dopo il brief, i ragazzi sono partiti su due barche, percorrendo il Naviglio Pavese. Un po’ di tempo per prendere il ritmo sotto la guida degli istruttori, poi una piccola competizione fra le due barche e infine, dopo due ore di vogata, il rientro alla Canottieri, stanchi ma contenti.

La collaborazione nello sport come a scuola

«I ragazzi hanno collaborato bene fra loro, sono stati coesi e uniti», dice Pessina. Gli istruttori hanno spiegato che questa collaborazione non deve essere solo sportiva ma anche scolastica e deve partire dalle regole, che vanno rispettate sia nello sport sia a scuola». Dopo l’attività in Dragon boat, gli istruttori hanno condotto un debrief con i ragazzi per analizzare le dinamiche in barca. «Abbiamo scelto noi la formazione di ogni barca, per amalgamare sia i gruppi di amicizie sia le caratteristiche fisiche degli studenti, che a quell’età possono essere molto diverse. Le dinamiche all’interno degli equipaggi sono state molto positive: i più timidi o i più svogliati sono stati incitati dai compagni e c’è stata grande coesione, diversamente da quanto accade spesso sul campo di calcio, dove magari il meno bravo è lasciato un po’ da parte» commenta Pessina. In conclusione, dice l’insegnante, l’esperienza è stata ottima, sicuramente da ripetere.

Il trekking sopra il lago di Como e la notte in bungalow

Per le terze l’attività si è svolta invece a Dervio, sul lago di Como. Due giorni, con una notte trascorsa nei bungalow di un campeggio. I ragazzi sono arrivati a Dervio in treno accompagnati dalle insegnanti Toniolo e Balu e dall’educatore Rocco Carta. Loris Pessina e il professor Daniele Cohenca erano già lì ad aspettarli. «Dopo la sistemazione nei bungalow il pomeriggio è stato dedicato al trekking, sul Sentiero del Viandante, con una guida locale» racconta Pessina. Durante il percorso il gruppo ha visto la Torre di Orezia sopra Dervio, per arrivare poi al Castello di Corenno Plinio per la visita guidata. «Nel complesso due ore e mezzo di camminata, 12 chilometri prima di ritornare al campeggio in riva al lago. La sera abbiamo fatto un barbecue in campeggio e giochi tutti insieme, creando una bella atmosfera».

La giornata di vela con lavoro di squadra

La mattina successiva il gruppo si è diretto verso la scuola di vela per la giornata in barca. «Nonostante la pioggia i ragazzi sono usciti su barche da sei posti, in due gruppi alternati. Anche nella vela ognuno ha il suo ruolo e ci deve essere collaborazione totale fra i membri dell’equipaggio, altrimenti è impossibile condurre la barca» spiega Pessina. «Gli istruttori hanno quindi spiegato loro le basi della vela, il vento, la velocità. I ragazzi si sono divertiti moltissimo a imparare i nodi velici, hanno fatto lavoro di squadra in acqua, alla fine dell’attività erano bagnati ma molto soddisfatti». Anche in questo caso l’esperienza è stata molto positiva, e si sta pensando, per l’anno prossimo, di estenderla di un giorno, aggiungendo altre attività.

L’orienteering cancellato causa pioggia

«L’unica uscita in programma che abbiamo dovuto cancellare è stata quella di orienteering per le prime, che si doveva svolgere al Monte Stella» dice Loris Pessina. «Purtroppo erano giorni di pioggia intensa, ci hanno segnalato un rischio idrogeologico che naturalmente non abbiamo voluto correre. Nostro malgrado l’attività non si è fatta, ma i ragazzi si rifaranno il prossimo anno» conclude l’insegnante.

Claralinda Miano

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Alberto Jona Falco

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