Un progetto di problem solving legato ai temi della sostenibilità, svolto in collaborazione con la Yeshiva University di New York e con la supervisione dei tutor ORT. Diversamente dal solito, il progetto non si ferma alla pianificazione teorica, ma deve essere realizzato concretamente. Quindi occorre mettere a punto un business plan, organizzare una raccolta fondi per finanziarlo, avviare azioni di marketing e così via.
Le nostre quattro protagoniste
Protagoniste di questa avventura sono Michelle, Rachele, Emanuelle e Masha, quattro ragazze della terza superiore che con il nome d’arte di Eco Sisters hanno ideato il progetto Jewels for Plastic. «L’idea è stimolare le persone a raccogliere la plastica che trovano in giro – cannucce, bottiglie, sacchetti, bicchieri – offrendo loro un gioiello ecologico in premio» spiegano le ragazze. «Tutto quello che le persone dovranno fare per ricevere il premio è postare sui canali social del progetto una loro foto mentre raccolgono la plastica».
Seguitele sui canali social
L’attività è ancora in fase progettuale, ma i canali social sono già aperti: «Se le persone si iscrivono fin da adesso ci aiuteranno a portare aventi il progetto e potranno seguirci nel suo sviluppo» dicono entusiaste le ragazze. Ecco i link per iscriversi:
Instagram
https://www.instagram.com/eco.sisters.international/profilecard/?igsh=MTI2aG02NHRybXZtbA==
TikTok
https://www.tiktok.com/@eco.sisters?_t=8rXs524JKPG&_r=1
Una collaborazione internazionale
«Il progetto si svolge nell’ambito delle attività di orientamento (PCTO)» spiega la professoressa Maknouz, una dei loro tutor. «Siamo stati contattati con questa proposta dal settore femminile della Yeshiva University, che per un progetto ORT ci ha chiesto di mettere in contatto quattro nostre studentesse con quattro studentesse loro, della stessa età, per ideare un attività concreta comune sui temi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Michelle, Rachele, Emanuelle e Masha hanno aderito volontariamente e adesso sono in piena fase progettuale».
Le fasi preparatorie sotto l’egida ORT
Le Eco Sisters hanno incontrato le colleghe americane online e poi hanno avuto tre incontri preparatori con i tutor ORT su come affrontare un progetto imprenditoriale, prepararne il business plan, raccogliere il capitale per finanziarlo. «Le nostre ragazze sono fantastiche e si stanno distinguendo per bravura, impegno e capacità, aiutando anche a valorizzare la scuola in un contesto internazionale» commenta orgogliosa la professoressa Maknouz. «La loro idea è appunto quella di sensibilizzare le persone alla raccolta della plastica in cambio di un piccolo dono ecologico. «Una volta messi a punto tutti gli aspetti del piano si confronteranno con le ragazze della Yeshiva University, sentiranno il loro progetto e si raccorderanno per fare un unico progetto comune».
Affrontare la realtà di un’attività imprenditoriale
Intanto le ragazze si stanno confrontando con la realtà: come trovare i soldi per comprare i premi sostenibili, come comunicare il progetto al loro pubblico, come fare in modo che le persone sostengano questo progetto. «Per raccogliere i fondi abbiamo pensato di preparare merendine da vendere ai nostri compagni a scuola» spiegano Michelle, Rachele, Emanuelle e Masha. «Abbiamo già chiesto il permesso al preside, che ce lo ha concesso solo in alcune ore. Poi stiamo verificando se per la kasherut dobbiamo usare la cucina della scuola oppure potremo prepararle a casa. Per i gioielli ecologici da dare un premio abbiamo trovato in rete una ragazza che li produce, l’abbiamo contattata e si è detta disposta a una collaborazione. Nel frattempo abbiamo stampato i volantini del progetto da affiggere a scuola e stiamo preparando gli adesivi per farci pubblicità».
Un progetto che funzioni a Milano come a New York
«Stanno lavorando moltissimo, io le sto lasciando libere su tutto senza inibirle, devono trasformare l’idea in realtà. Le eventuali correzioni si faranno successivamente, in corso d’opera» commenta la professoressa Maknouz. «Intanto però mi pare magnifico che la Scuola le porti a fare un’attività del genere, un’attività internazionale in inglese con un progetto che possa funzionare a Milano come a New York». Conclude la docente.
Complimenti ragazze, in bocca al lupo!