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Patente smartphone: estesa la formazione, gli studenti ricevono gli attestati a un evento con 250 scuole

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Un grande evento istituzionale, cui hanno partecipato 250 scuole di Milano e hinterland, ha concluso il percorso di formazione che si è svolto quest’anno sull’uso consapevole dei dispositivi elettronici. Durante l’evento sono stati consegnati i “fogli rosa” e i “patentini” agli studenti rappresentanti le scuole che hanno aderito al progetto. La Scuola Ebraica di Milano, fra le prime ad avere aderito al progetto pilota promosso lo scorso anno da Comune di Milano, Municipio 6 e ATS nell’ambito dell’Osservatorio per il contrasto al bullismo e cyberbullismo, era in prima fila con due studenti per ognuna delle otto classi che quest’anno hanno partecipato al percorso, i docenti del “team bullismo” e il preside Marco Camerini.

Di cosa tratta la formazione

La formazione all’uso consapevole dello smartphone ha coinvolto quest’anno le due terze e le due quarte della primaria e le due prime e le due seconde della secondaria di primo grado. Le lezioni, per un totale di 15 ore per classe, sono state svolte trasversalmente dagli insegnati di competenza e hanno riguardato sia gli aspetti “fisici” dell’uso del telefonino (postura, disturbi visivi, onde elettromagnetiche) sia gli aspetti psicologici che derivano da un uso scorretto (compulsività, ansia, dipendenza e così via). Importanza particolare si è data ai temi della sicurezza digitale: tutto ciò che va in Rete poi ci rimane, a chi chiedere aiuto se si ricevono minacce online. Ai più grandi si è parlato anche dell’invio di testi, immagini o video sessualmente espliciti, di come valutare gli inviti social, di come comportarsi se si visualizzano messaggi offensivi nei confronti di qualcuno. «L’obiettivo era parlare della corretta gestione di questi strumenti, non certo di demonizzarli, visto che sono parte integrante della vita di ognuno» spiega Carla Sleiter, insegnante di scienze motorie e sportive, membro del “team bullismo” della Scuola Ebraica fin dalla sua costituzione nel 2017 e promotrice del progetto. A conclusione delle lezioni, agli studenti è stato somministrato un test che, se superato, ha permesso loro di conseguire il “foglio rosa” per la primaria e il “patentino” per le medie, documenti formali che dovranno poi essere rinnovati negli anni successivi.

L’evento istituzionale di fine anno

L’evento si è svolto a metà maggio presso l’Istituto Gentileschi alla presenza del nuovo provveditore agli studi Letizia Affatato, di rappresentanti della Polizia Postale e specialisti di cyberbullismo, di Nicola Iannaccone, dirigente di ATS Milano, dei dirigenti scolastici della scuola ospitante e di quella capofila del progetto. Ospite speciale la senatrice Elena Ferrara, promotrice della legge 71/17 Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. «È stato un evento che ha visto protagonisti gli studenti, i quali hanno potuto fare domande di approfondimento agli specialisti presenti salendo sul palco», racconta Sleiter. «Due nostri studenti della primaria, una bambina di terza e un bambino di quarta, si sono fatti avanti per fare le loro domande, con nostro grande orgoglio. Al termine degli interventi sono stati consegnati fogli rosa e patentini».

Da progetto pilota a progetto permanente

Il progetto, che lo scorso anno scolastico era in fase pilota e aveva nove scuole aderenti fra cui la nostra, quest’anno ha fatto un salto di qualità grazie al lavoro dell’Osservatorio del Municipio 6. «Il team bullismo della Scuola Ebraica, composto da me, dalle insegnanti Rossella De Pas, Rosa Fazzina e Jetti Adlerstein, dall’educatore Rocco Carta e dalla psicologa Isabella Ippoliti, partecipa attivamente tutti i mesi agli incontri dell’Osservatorio» spiega Carla Sleiter. «Lo scorso settembre abbiamo fatto il punto della situazione, analizzando i risultati emersi dai quiz svolti dagli studenti e tutte le scuole aderenti hanno deciso di proseguire con l’attività. L’obiettivo era trasformare il progetto pilota in un progetto permanente di conoscenza, sensibilizzazione e consapevolezza nell’uso degli smartphone a un utenza scolastica estesa a tutta la città di Milano e all’hinterland». Non più, quindi un’iniziativa del Municipio 6, ma una rete di ambito e di scopo per creare la quale è stato necessario coinvolgere l’Ufficio Scolastico Territoriale, le scuole della città metropolitana di Milano, la Polizia Postale e l’ATS e designare una scuola capofila, l’Istituto Comprensivo Viale Legnano, responsabile di organizzazione e comunicazione.

La presentazione alla Digital Week

«La prima occasione di visibilità pubblica del progetto è stata la Digital Week di Milano lo scorso ottobre, nell’ambito della quale il Municipio 6 ha organizzato la presentazione dell’esperienza pilota del patentino smartphone» racconta Carla Sleiter. L’evento, cui sono stati invitati studenti, docenti e genitori delle scuole che avevano partecipato alla fase pilota, è stato aperto proprio da Carla Sleiter, che fin dal varo della legge di contrasto al cyberbullismo è sempre stata in prima fila per far decollare concretamente il progetto del patentino. Erano presenti e sono intervenute le autorità scolastiche territoriali, nonché la senatrice Ferrara. «Questa occasione di incontro ha messo in luce la necessità di ampliare il progetto per sensibilizzare e formare sempre più alunni e, parallelamente di estenderlo anche ai genitori».

Il “team emergenze” territoriale

La Scuola Ebraica è così entrata a far di una rete di scopo e di ambito che le permette sia di disporre di formazione gratuita per tutti i docenti necessari alla formazione degli alunni sia di beneficiare dell’ampliamento del progetto con il “team emergenze”». Messo a punto dall’Osservatorio, il “team emergenze,”, è un servizio che supporta le scuole del territorio nella gestione degli atti di bullismo o cyberbullismo. «Da settembre», chiarisce Sleiter, «sarà disponibile un numero unico cui il dirigente scolastico potrà rivolgersi per essere indirizzato verso l’ufficio competente a seconda della gravità del caso: consultorio, Polizia Postale, centri convenzionati per gli alunni sospesi che devono svolgere lavori socialmente utili».

Il prossimo anno formazione anche per le superiori e i genitori

Durante tutto l’anno scolastico appena trascorso il team bullismo della Scuola Ebraica ha partecipato agli incontri dell’Osservatorio per condividere materiali, ricevere ulteriore formazione, decidere quali quiz sottoporre agli studenti, creare nuovi e diversi quiz per la primaria e per la secondaria di primo grado. «Con il nuovo anno scolastico si aprirà una nuova fase: il team bullismo si dedicherà ad ampliare la formazione coinvolgendo anche gli studenti delle superiori, magari con lezioni della Polizia Postale, e i genitori. Il progetto è importantissimo e di ampia portata» ribadisce Sleiter. «Probabilmente diventerà obbligatorio come gli Invalsi, perché è troppo forte la necessità di essere consapevoli e di non fare danni, a se stessi e agli altri, con gli smartphone e i dispositivi digitali» conclude la docente.

Claralinda Miano

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Alberto Jona Falco

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