«È cominciato un paio di anni fa, questo scambio con i bambini del gruppo Sapir di BarAm, su iniziativa della loro educatrice, che ha contattato la Scuola perché desiderava metterli in contatto con loro coetanei italiani» racconta la morà Alisa Luzzatto cui è stato affidato il progetto. E in effetti questa corrispondenza prosegue fino a oggi: un’occasione per i nostri bambini di conoscere più da vicino la realtà israeliana e il kibbutz, e per gli israeliani di confrontarsi con i loro pari di un paese diverso.
La lettura in contemporanea dello stesso libro
«La prima attività “insieme” è stata quella di leggere in contemporanea lo stesso libro di un autore israeliano, loro in ebraico e noi in italiano» spiega Alisa Luzzatto. «Hanno scelto il libro di Meir Shalev La pioggia del nonno Aron, che in italiano non esisteva e quindi ho tradotto io per loro. Terminata la lettura i bambini (allora in prima) hanno mandato a BarAm i loro disegni relativi al libro e lo stesso hanno fatto gli israeliani».
L’elaborazione delle lettere
La “conversazione” è proseguita sulla lettura comune di altri libri e su diversi argomenti: «Insieme ai bambini discutiamo e decidiamo cosa scrivere, poi ognuno riporta la lettera nel proprio quaderno, facendo esercizio di italiano. Quando è pronta e non ci sono più errori, copiamo la lettera su un foglio e la inviamo. A loro arriva in italiano e gliela traduce Ariela Fersen, un’italiana che vive a BarAm da molti anni. I bambini del gruppo Sapir ci mandano poi una risposta in italiano, tradotta sempre da Ariela.
Una delle prime lettere ricevute da BarAm
Cari alunni,
speriamo che le vostre vacanze estive siano state piacevoli, che abbiate iniziato l’anno scolastico volentieri e con piacere. Noi i bambini del gruppo Sapir studiamo in prima, seconda e terza elementare. Dopo le ore di scuola ci riuniamo nel nostro kibbutz con i nostri madrichim; oggi ci siamo incontrati con Tehila, che è la bibliotecaria dei bambini e che in vostro onore ci ha letto un racconto dal libro Animali senza zoo dell’autore Gianni Rodari. Abbiamo cercato sulla carta geografica, abbiamo trovato l’Italia e abbiamo visto che sia l’Italia sia Israele si affacciano sul Mare Mediterraneo. Per noi da BarAm occorre quasi un’ora di viaggio per arrivare al mare, quanto tempo corre a voi per arrivarci? Vi mandiamo disegni e auguri che abbiamo preparato per voi sperando che il contatto si rafforzi e che forse un giorno potremmo persino incontrarci. Se qualcuno di voi volesse corrispondere con un bambino o con una bambina di noi potrebbe essere molto simpatico. La vostra morà e Tehila potrebbero aiutarci a creare il contatto tra noi, vi auguriamo Shanà Tovà e che l’inverno non sia per voi troppo duro. Da noi se avremo fortuna nevicherà. In attesa di una vostra lettera, vi pensiamo.
La corrispondenza dopo il 7 ottobre
Dopo il 7 ottobre i nostri bambini hanno scritto ai coetanei per sapere come stavano, come si sentivano, per esprimere affetto e solidarietà. Dopo poche settimane dall’inizio della guerra il Kibbutz BarAm, che si trova in Alta Galilea a qualche centinaio di metri dal confine con il Libano, è stato evacuato in un albergo di Tiberiade. «Adesso abbiamo appena preparato una nuova lettera, con tanti biglietti di auguri per Purim, per sapere come stanno e come vanno le cose in albergo», spiega la morà.
Creare un legame con persone reali in Israele
«Credo che questa corrispondenza sia per i bambini un’occasione di arricchimento, un legame con Israele, uno sguardo al kibbutz che è una realtà molto diversa da quella cui sono abituati. Avrei voluto fosse anche l’occasione per loro di utilizzare l’ebraico, ancora non è successo ma succederà. L’idea è infatti quella di organizzare un’incontro in video, in modo da potersi vedere e parlare. L’obiettivo è creare un legame con Israele, ma soprattutto con persone reali in Israele, bambini loro pari che magari un giorno potranno anche conoscere di persona» conclude Alisa Luzzatto.