Il tradizionale mercatino di Chanukkà della primaria è stato aperto tutta la scorsa settimana, con tanti banchi pieni di oggetti che sono andati a ruba. Organizzato dalle classi quarte, il mercatino è un’iniziativa di raccolta fondi che negli anni si è dimostrata sempre apprezzata e di successo.
Una grande varietà di articoli
Le famiglie delle quarte inviano a Scuola una grande varietà di articoli in buone condizioni che a loro non servono più: si va dai giochi in scatola ai peluche, dai puzzle alla bigiotteria, dalle borse ai libri, fino agli oggetti di cartoleria. I bambini delle quarte ordinano quanto ricevuto per tipologia e allestiscono i banchi per vendere ai compagni delle altre classi quanto esposto.
Gli studenti delle quarte diventano venditori
I prezzi variano dai 50 centesimi fino a un massimo di 5 euro, affinché tutti possano permettersi di acquistare qualcosa di loro gradimento. La gestione del mercatino è in capo agli studenti delle due classi quarte, ognuna per un’ora al giorno. Nei panni dei venditori, i bambini illustrano così caratteristiche delle merci ai propri compagni della primaria, aiutandoli a trovare qualcosa da comprare. Per il resto del tempo – il mercatino è aperto tre ore la mattina e due ore il pomeriggio – la gestione passa ad alcune mamme volontarie, che accolgono i bambini delle varie classi a mano a mano che arrivano a curiosare fra i banchi.
Come è impiegato il ricavato
I ricavi sono ragguardevoli: una parte rimane alle due quarte e viene utilizzato per acquistare materiale per la classe, per finanziare un’uscita a teatro oppure una gita. Il resto viene devoluto in beneficienza, ogni anno a un’organizzazione diversa.
La parte di beneficienza al Beit Italia di Yaffo
Lo scorso anno i fondi sono andati in Israele, e quest’anno è stato deciso di fare lo stesso: il beneficiario sarà il Beit Italia di Yaffo (già Beit Wizo Italia), un centro fondato e gestito da donne italiane per offrire attività e aiuto a ragazzi e bambini in condizioni disagiate. Il centro è frequentato da bambini e ragazzi ebrei e arabi, che svolgono insieme attività sportive, ludiche e artistiche che li educano alla convivenza. Il Beit Italia accoglie tradizionalmente anche la comunità etiope, e in generale è come un “club” dove i giovani possono incontrarsi per fare qualcosa invece di stare per strada.