Tutti li conoscono, almeno di vista, perché sono sempre presenti a Scuola e nella RSA, ma forse pochi sanno cosa fanno veramente. Piero Ticozzi e Marco Comotti sono l’ufficio tecnico della Comunità Ebraica di Milano e hanno in carico la gestione e manutenzione di tutti gli immobili che le appartengono: Scuola e RSA in primis, ma anche la sinagoga centrale di via Guastalla, la palazzina di via Eupili e altri immobili di proprietà. Un lavoro non facile, che richiede reperibilità continua, capacità di risoluzione dei problemi, visione di insieme, progettualità e competenze organizzative di non poco conto.
La gestione integrata di tutte le strutture
Ticozzi, geometra con un proprio studio tecnico, è arrivato in Comunità nel 2018 come facility manager della residenza anziani. Comotti, architetto, con un’esperienza di manutenzione di una grande struttura ricettiva alle spalle, è arrivato nel 2022. «Prima dell’arrivo di Marco nell’ufficio tecnico ognuno gestiva la propria parte separatamente» spiega Piero Ticozzi. «La prospettiva dell’ingegner Sassun di modificarne l’organizzazione affinché la gestione fosse integrata per tutte le strutture comunitarie è diventata una realtà vincente, e quindi abbiamo cercato una figura “multitasking” in grado di svolgere un ruolo ad ampio raggio. E Marco si è rivelato una persona insostituibile: sempre sul pezzo, non ha paura di sporcarsi le mani, disponibile sempre e comunque, ben oltre le otto ore del cartellino».
Trovare la soluzione nel più breve tempo possibile
Ticozzi si occupa prevalentemente della manutenzione e gestione alberghiera della RSA ed è il responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP), cioè gestisce la sicurezza del lavoro di tutto il personale della Comunità. Comotti ha invece in carico la Scuola – che è l’impegno maggiore – la sinagoga centrale, via Eupili e gli altri immobili. Un ruolo più gestionale e uno più operativo. «A Scuola mi occupo di tutta la manutenzione: dal riscaldamento alle tapparelle che non funzionano, dai rubinetti che perdono alla gestione della pulizia. Poi ci sono gli eventi, quindi la preparazione degli spazi, dei materiali, degli arredi necessari» dice Comotti. «C’è un manutentore per i piccoli guasti e ho una lista di professionisti per le problematiche più complesse, ma se c’è un’emergenza sono io stesso che vado a chiudere il tubo che perde. La mia filosofia di lavoro è trovare una soluzione al problema nel più breve tempo possibile, poi passo a quello successivo. Devo sempre dare risposte tempestive, soprattutto a Scuola, perché la sicurezza degli studenti è fondamentale».
Lavorare in tandem con un ruolo più strategico
Comotti e Ticozzi lavorano di concerto, comunicando costantemente per avere entrambi il polso della situazione su tutto e intervenire tempestivamente dove richiesto. «Lavorare in tandem ci aiuta non solo a essere più presenti nelle situazioni, ma ha anche conferito all’ufficio tecnico un ruolo più strategico, laddove insieme possiamo gestire anche i grandi progetti, non soltanto la manutenzione ordinaria. Basti pensare ai numerosi cantieri aperti quest’estate» dice Ticozzi. «Il caso attuale è quello della ristrutturazione dell’Aula Magna: le nostre competenze complementari ci hanno permesso di fare un’analisi preliminare per definire le caratteristiche del progetto, di individuare le imprese migliori e adesso di seguire i lavori, assicurandoci che siano eseguiti nei tempi concordati e soprattutto secondo le indicazioni della direzione dei lavori. In questo senso rappresentiamo il committente, cioè la Comunità. E ragionando in due su tutto non ci scappa nulla, o se non altro molto meno».
Fra criticità e gratificazioni
L’ufficio tecnico, nell’ordinario e nello straordinario, ha comunque alcune criticità da affrontare. «La prima è che siamo solo in due e dobbiamo arrivare tempestivamente ovunque. Quindi personale in più ci farebbe comodo» ragiona ancora Ticozzi. «La seconda è che per essere tempestivi abbiamo bisogno di collaborazione da tutti. Noi abbiamo una visione tecnica a 360 gradi e riusciamo a capire le ripercussioni a lungo termine di un problema. Capita invece che talvolta i nostri interlocutori in Comunità non abbiano questa visione e si concentrino sull’immediato». Ticozzi e Comotti hanno comunque quasi sempre carta bianca. «Qui mi sento supportato» afferma Comotti. «Io sono in prima linea, ma se ho un problema c’è qualcuno che mi dice vai avanti, e quando il lavoro è fatto bene si congratula. Sembra una banalità ma è una cosa importante e gratificante». Ticozzi concorda: «La Comunità ha sempre massima fiducia in quello che facciamo e riconosce il nostro impegno. Alle volte ci sono punti di vista diversi, ma siamo sempre ascoltati e la maggior parte delle volte si procede sulla strada da noi indicata».
L’obiettivo di lungo termine è valorizzare i beni della Comunità
Il macro obiettivo dell’ufficio tecnico è il rinnovamento e l’efficientamento energetico delle strutture comunitarie. «Se le strutture non sono mantenute e rinnovate invecchiano rapidamente, e per sistemarle i costi diventano poi importanti» dice Ticozzi. « Il nostro obiettivo non è fare spendere soldi alla Comunità, di quello sono capaci tutti, ma investire sul futuro delle strutture». Uno dei temi è l’efficientamento energetico per rendere autonome Scuola e RSA, con nuovi corpi illuminanti e impianti fotovoltaici. «Abbiamo elaborato un business plan nel quale si dice che gli investimenti sarebbero ripagati nel giro di cinque anni». Il primo passo è stata l’approvazione del relamping-led, cioè la sostituzione dei corpi illuminanti datati con i moderni led, che consumano il 70% di elettricità in meno. Il progetto è nato nel 2022 per la RSA, poi si è esteso anche alla Scuola, e adesso sono in sostituzione 1.182 corpi illuminanti a Scuola e 1.752 in RSA. «Il nostro lavoro è fare in modo che gli spazi della Comunità siano migliorati e valorizzati, mettendo in luce dove gli interventi non sono solo spesa, ma investimento e beneficio a lungo termine» conclude Ticozzi.