
Sul tavolo, un mazzo di fiori di carta crespa — quelli che amava costruire insieme ai bambini — ha accolto Herbert Fuchs nel giorno del suo 95esimo compleanno. È stato in quel momento, nella casa di riposo dove oggi vive, che la scuola dell’infanzia e primaria gli ha consegnato la spilla di “ambasciatore”: un piccolo gesto per celebrare un legame fatto di arte, affetto e memoria condivisa.
I lavori artistici insieme ai bambini
Herbert, papà della morà Daniela Fuchs, è una figura amata e familiare per la comunità scolastica. Negli ultimi anni ha partecipato con entusiasmo agli eventi della Scuola, trasformando materiali semplici in piccole opere d’arte insieme ai bambini: fiori di carta, bottiglie e scatole ornate con la tecnica del decoupage, persino assi per la challà di Shabbat. Le sue creazioni, custodite con cura dalle collaboratrici scolastiche, continuano a decorare gli atri e le aule durante le feste.


Raccontare i Giusti
Nato a Milano il 30 ottobre 1930 da padre austriaco e madre lombarda, Herbert porta con sé una storia che attraversa il Novecento. Durante la guerra fu salvato da una famiglia di Giusti, quella di Nino Olivari di Cascina Battaia, nei pressi di Sant’Angelo Lodigiano. Da allora, la memoria di quell’atto di coraggio è diventata parte del suo impegno verso le nuove generazioni. Oltre ai laboratori artistici, Herbert infatti ha incontrato spesso gli studenti per raccontare la Shoah con delicatezza ed efficacia e, come sempre, il racconto dei Giusti è stato momento fondativo per i nostri bambini.
Un legame che continua
Oggi, anche dalla casa di riposo, il suo legame con i bambini continua. Le visite delle classi di infanzia e primaria sono momenti attesi, in cui Herbert ritrova la gioia del dialogo e del fare insieme. Il titolo di ambasciatore non è soltanto un riconoscimento simbolico: è il segno di una gratitudine collettiva verso un amico dei bambini che ha saputo insegnare che la memoria può fiorire anche tra i colori della carta crespa.