
Ultimo giorno di scuola fra sorrisi e applausi. Il 6 giugno, nell’Auletta Biblioteca della Scuola, si è svolta la cerimonia di consegna delle borse di studio e dei premi istituiti dalla Fondazione Scuola in collaborazione con la Comunità grazie alla generosità di alcune famiglie donatrici. Un appuntamento ormai tradizionale, che conclude l’anno scolastico con il messaggio che l’impegno viene riconosciuto e premiato.
La cerimonia di consegna degli attestati
A fare gli onori di casa il preside Marco Camerini, affiancato dall’assessore alle Scuole Dalia Gubbay e dal presidente della Fondazione Simone Sinai. Hanno partecipato, in rappresentanza delle famiglie donatrici, Sara Sinigaglia e Andrea e Roberto Jarach. In platea i premiati con le loro famiglie e alcuni insegnanti.
La borsa Giorgio Sinigaglia: merito scolastico e umano
La prima borsa consegnata è stata quella intitolata a Giorgio Sinigaglia, attiva dal 2020 e destinata a sostenere la retta dell’anno successivo per uno studente meritevole della quarta superiore. A riceverla è stata Eliane Maknouz, su valutazione degli insegnanti. «Giorgio Sinigaglia è stato una figura di riferimento per tutta la Comunità, sempre attento al prossimo, vicino alla scuola e ai giovani» ha ricordato Camerini. «La borsa è assegnata a chi si distingue non solo per il rendimento, ma anche per il comportamento». Un riconoscimento, dunque, che premia non solo il sapere, ma anche il saper essere.


Carlo e Gianna Schapira: un’eredità che guarda al futuro
Assegnata per la prima volta la borsa di studio in memoria di Carlo e Gianna Schapira, istituita dalle famiglie Schapira e Jarach. Rivolta agli studenti del biennio superiore, è finanziata dai proventi di un legato testamentario e sarà dunque continuativa, a sottolineare il valore durevole dell’investimento nei giovani. A vincerla è stato Joseph Zarfati, salutato da Roberto Jarach: «La borsa è intestata ai miei nonni» ha raccontato. «Gianna era di Prato, Carlo arrivava dalla Romania. All’inizio del Novecento è venuto in Italia senza niente e ha costruito da zero un gruppo tessile con dieci stabilimenti e 9.000 dipendenti. È la dimostrazione che cultura, conoscenza delle lingue (ne parlava sei) e determinazione possono fare la differenza. Sono felice che oggi questa eredità si trasformi in un’opportunità per te, Joseph».
Il premio Graziella Cohen: arte e identità
Un’altra novità è il premio artistico intitolato a Graziella Cohen, reso possibile dalla donazione dei nipoti Ruthi e Cesare Pinto. Graziella Cohen era un’artista e l’auspicio dei nipoti è che il premio possa ispirare giovani artisti della Scuola a intraprendere la strada dell’arte. Il concorso ha invitato gli studenti a realizzare un’opera ispirata alla festa di Pesach. I premi, suddivisi tra i diversi ordini scolastici, sono stati assegnati a Iris Bonfiglio per la scuola secondaria di primo grado e a Shirel Bekhor ed Emanuelle Nahum per liceo scientifico e istituto tecnico. I lavori vincitori erano esposti perché tutti potessero ammirarli. Il professor Daniele Cohenca, parte della giuria insieme a due insegnanti di arte, ha raccontato: «Di arte ne capisco poco, lo ammetto. Ma di Pesach qualcosa sì. Le mie colleghe hanno analizzato la composizione, i materiali, i colori; io mi sono concentrato sul significato. Anche altri lavori erano molto belli, ma abbiamo selezionato quelli che ci sono sembrati “perfetti”».






Un augurio per il futuro
Complimenti a tutti i vincitori e grazie alle famiglie che hanno reso possibili queste borse e questi premi. La Fondazione Scuola auspica che queste premiazioni siano per tutti gli studenti uno stimolo per l’anno prossimo, quando avranno ancora l’opportunità di concorrere. Arrivederci al prossimo anno scolastico!