
Una mattinata diversa per gli studenti della quinta tecnico, che nei giorni scorsi hanno assistito a una serie di udienze civili al Tribunale di Milano nell’aula del dottor Riccardo Atanasio, magistrato del lavoro. Un’esperienza ormai consolidata per la Scuola, che da cinque anni accompagna i ragazzi in questa attività di PCTO orientativo per far loro conoscere da vicino il funzionamento della giustizia e il ruolo dei protagonisti di un processo. «I ragazzi sono sempre entusiasti» racconta Rosmaria Manna, docente di diritto e promotrice dell’iniziativa. «Il giudice Atanasio è straordinario: sa coinvolgerli, spiega in modo chiaro ciò che andranno ad ascoltare e li guida tra un’udienza e l’altra, illustrando i casi e le questioni giuridiche in discussione».
Come funziona davvero un tribunale
Le udienze seguite dagli studenti riguardavano cause di diritto del lavoro, una materia che permette di comprendere concretamente le relazioni tra impresa e lavoratori. «Prima di entrare in aula» racconta la docente «molti mi chiedono perché non andiamo ad assistere a un processo penale, pensando che sia più interessante. Ma poi restano sorpresi: capiscono che anche le cause civili possono essere coinvolgenti, e che le decisioni spesso arrivano subito, a differenza dei lunghi procedimenti penali». Gli studenti hanno seguito sei udienze, alcune concluse nell’arco della mattinata, altre rimandate a decisioni successive. «È stato bello vedere l’attenzione con cui seguivano, anche quando il linguaggio tecnico era complesso. Si sono appassionati perché riconoscevano temi studiati in classe, ma vissuti nella realtà di un’aula giudiziaria».
Quando la realtà supera le serie tv
Molti ragazzi arrivano in tribunale con l’immaginario dei film americani, dove i processi sono spettacolarizzati e le sentenze arrivano tra colpi di scena. «Scoprono invece che in Italia è tutto diverso» spiega Manna. Le udienze non sono uno spettacolo, ma un lavoro dove si discute, si riflette e si decide sulla vita reale delle persone. Ed è proprio questa autenticità che li colpisce. Tra i casi affrontati, anche questioni che coinvolgevano grandi aziende come Tim o Dolce & Gabbana, nomi familiari ai ragazzi e che hanno contribuito a catturare la loro attenzione.
Un giudice che crede nei giovani
Il dottor Atanasio, che a fine anno andrà in pensione, è diventato in questi anni un punto di riferimento per l’attività di orientamento. «È un magistrato che fa tutto con passione» sottolinea l’insegnante. «Dedica tempo ai ragazzi, risponde alle loro domande e vuole davvero trasmettere l’amore per il suo lavoro. Spero di trovare qualcuno con la stessa disponibilità, ma lo inviterò comunque a Scuola: vuole continuare a incontrare i giovani e parlare con loro di legalità».
Una lezione che lascia il segno
Per gli studenti, la visita in tribunale non è solo un’esperienza didattica ma una lezione di cittadinanza attiva, che permette di comprendere come la giustizia si realizza ogni giorno. «Vedere dal vivo come si costruisce una decisione e quali sono le dinamiche tra le parti», conclude Manna, «aiuta i ragazzi a capire meglio i diritti e i doveri e, forse, anche a immaginare un futuro in cui possano essere loro i protagonisti della giustizia».