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In sincronia sull’acqua, i ragazzi di prima media in Dragon Boat sul Naviglio Pavese


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Quella in Dragon Boat è stata un’uscita didattica diversa dal solito, capace di unire sport e spirito di squadra. Una mattinata su queste grandi canoe è stata l’attività scelta dagli insegnanti per coinvolgere i ragazzi di prima media in un’esperienza fuori dai banchi all’insegna della collaborazione e del divertimento.

Collegare lo spirito sportivo alla vita quotidiana

Lo scorso 7 maggio, gli studenti hanno pagaiato sul Naviglio Pavese, guidati dagli istruttori della Canottieri Olona e accompagnati dai professori Sara Toniolo e Loris Pessina. «Ogni anno cerchiamo di far fare agli studenti un’esperienza di sport alternativa all’aperto», racconta la professoressa Toniolo, «e scegliamo attività che abbiano anche una valenza collaborativa, per collegare lo spirito sportivo alla vita quotidiana».

L’importanza della sincronizzazione

Una scelta che si è rivelata vincente: i ragazzi, inizialmente sorpresi dalla novità della disciplina, si sono immersi con entusiasmo nell’avventura, pagaiando tutti insieme sulla canoa da dodici posti. Dopo una camminata dalla Scuola fino alla Canottieri, l’attività è iniziata con un breve briefing: «Gli istruttori hanno spiegato come impugnare la pagaia e l’importanza della sincronizzazione», prosegue Toniolo. «I ragazzi sono stati molto attenti e rispettosi, anche verso chi spiegava. Hanno collaborato, si sono ascoltati e sostenuti a vicenda, e questo ha permesso all’equipaggio di funzionare».

Un gioco per valorizzare le conoscenze di ognuno

Durante l’uscita, i ragazzi hanno percorso il tratto fino alla Darsena e ritorno, in un’ora e mezzo di navigazione. «Un momento divertente è stato quello del gioco linguistico: gli istruttori hanno chiesto ai ragazzi di contare le pagaiate nelle diverse lingue che padroneggiavano, per valorizzare le loro conoscenze e insegnare agli altri i numeri nelle lingue che non sapevano».

Senza l’aiuto del compagno non si va avanti

Il riscontro sull’attività è stato molto positivo, sia dagli studenti che dai docenti: «Abbiamo raccolto i feedback in classe. Tutti entusiasti, tranne qualche lamento per l’odore del Naviglio!». Ma anche quello, in fondo, è parte dell’esperienza. «Il messaggio che volevamo passare» conclude Toniolo «è che nello sport come nella scuola, senza l’aiuto del compagno non si va avanti». E in Dragon Boat questa regola è stata “pagaiata” con successo.

Claralinda Miano

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Alberto Jona Falco

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