Con l’arrivo dell’autunno, i bambini della scuola dell’infanzia sono ritornati nell’orto della Scuola a seminare le piante invernali, togliere le erbacce, osservare le piante più particolari già presenti… L’Orto di Baba, inaugurato qualche anno fa in memoria di Daniel Dayan (chiamato Baba), già studente della scuola, è sempre fonte di grande divertimento per i bambini, che vi si dedicano con grande interesse e attenzione.
La cura dell’orto condotta dagli amici di Daniel
L’orto è nato su iniziativa dell’Hashomer Hatzair (che Daniel frequentava) con il supporto della Comunità: a guidare i bambini nell’attività è un gruppo amici di Daniel che, volontariamente e a turno, due per volta, vanno in ogni classe un’ora al mese: d’inverno fanno piccoli esperimenti con i bambini e insegnano la “teoria”, mentre dalla primavera all’autunno li portano a lavorare nell’orto.
Ogni classe gestisce una parte di orto
«L’obiettivo è quello di mostrare ai bambini cosa significa gestire un orto e avvicinarli alla natura insegnando loro a rispettarla» spiega Simone Di Vito, studente magistrale in Scienze della produzione e protezione delle piante. «Ogni classe ha una propria parte di orto, con un tema e proprie piante da gestire: una parte ha la menta, un’essenza profumata, in un’altra abbiamo piantato i pomodori per mostrare come crescono, in un’altra ci sono le carote, e infine fiori e fragole».
L’attività di semina e cura delle piante
«I bambini piantano i semi o le piantine e poi curano l’orto: insegniamo loro a riconoscere le erbacce e a estirparle, ma anche a rispettare gli insetti che lo popolano. Proprio qualche giorno fa, per esempio, un bambino ha trovato un nido di formiche, ed è stata l’occasione per spiegare cosa fanno le formiche, perché sono utili e perché non bisogna eliminarle. Durante le attività cerchiamo sempre di insegnare loro qualcosa che gli rimanga per il futuro, e in generale i bambini sono interessati e attenti» dice Simone Di Vito.
Le lezioni scientifiche con esperimenti
In inverno invece si fanno esperienze scientifiche: «Vogliamo dare insegnamenti un po’ più ampi, per spiegare alcuni principi scientifici. Abbiamo per esempio insegnato ai bambini a estrarre il glutine dalla farina, ma anche il principio dei vasi comunicanti utilizzando bottigliette d’acqua e cannucce. Partendo da questo esperimento ho spiegato loro perché non bisogna sprecare l’acqua, come funzionano i nostri acquedotti, come le piante assorbono l’acqua dal suolo».