
Una mattinata di memoria e riflessione sulla figura di una donna che ha attraversato due tragedie del Novecento: il 27 ottobre, una classe della nostra Scuola è stata invitata a partecipare, al Memoriale della Shoah, all’evento in ricordo di Vera Vigevani Jarach, testimone straordinaria e voce instancabile per la memoria e la giustizia, scomparsa all’inizio di ottobre all’età di 97 anni.
Una donna protagonista di due drammi storici
L’evento, organizzato dal Memoriale insieme a Gariwo e alle persone a lei più vicine, ha voluto celebrare una donna che seppe trasformare il dolore in impegno civile, intrecciando nella sua vita due drammi storici: la persecuzione antiebraica in Italia e la dittatura militare argentina, durante la quale perse la figlia Franca, una dei desaparecidos. Nata a Milano nel 1928, Vera Vigevani Jarach fu costretta a fuggire in Argentina con la famiglia a causa delle leggi razziali. Anni dopo, la scomparsa della figlia la spinse a unirsi alle Madres de Plaza de Mayo, divenendo una figura simbolo della lotta per i diritti umani e della memoria contro ogni forma di oblio.
Gli interventi incentrati sulla sua figura
La mattinata si è aperta con i saluti istituzionali di Roberto Jarach, presidente del Memoriale, ed Elena Buscemi, presidente del Consiglio comunale di Milano, seguiti da un filmato con una delle ultime interviste a Vera Vigevani Jarach, a cura del giornalista Danilo De Biasio, che ha anche coordinato gli interventi, incentrati sulla sua figura. Sono poi intervenuti Marco Vigevani, cugino di Vera e presidente del Comitato Cultura della Fondazione Memoriale della Shoah, Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, lo storico Carlo Greppi e Jorge Ithurburu, docente di Franca Jarach. Erano presenti una delegazione di studenti del Colegio Nacional de Buenos Aires, la scuola frequentata da Franca, in visita a Milano, e una rappresentanza della scuola di lingue Manzoni, che da tempo intrattiene con il Colegio argentino uno scambio culturale.
Un ponte fra la memoria della Shoah e quella dei desaparecidos
Per la Scuola Ebraica ha partecipato la quinta scientifico, accompagnata dal professor Chamla, docente di storia e filosofia. «Prima dell’evento ho raccontato ai ragazzi che era Vera Vigevani Jarach Vera e perché la sua storia intreccia in modo unico la memoria ebraica e quella civile argentina» racconta Chamla. «Nonostante alcuni interventi dessero per scontato il contesto storico, e per i ragazzi che non conoscevano la vicenda fosse difficile seguire tutto, il clima era molto partecipato». Al termine dell’evento, il dibattito è continuato: «Rientrando a Scuola ne abbiamo parlato, i ragazzi hanno discusso fra loro. L’incontro ha lasciato una traccia, che approfondiremo nelle prossime lezioni», aggiunge Chamla.