
Un nuovo modo per imparare la matematica. Si chiama Innovamat, ed è stato introdotto quest’anno alla scuola primaria grazie alla Fondazione Scuola, che lo ha finanziato. Si tratta di un metodo nato in Spagna da un team di ricercatori universitari e docenti di didattica della matematica diffuso in diversi paesi (si declina sulle specifiche indicazioni ministeriali) che combina strumenti digitali, materiali di vario genere da manipolare e attività in classe: un cambiamento che arricchisce la didattica senza abbandonare carta, penna e righelli.
L’approccio didattico di Innovamat
«È un metodo socio-costruttivista impostato sul costruire con i bambini, portandoli attraverso il dialogo e il problem solving a scoprire da soli le regole della matematica» spiega la coordinatrice Diana Segre. «Per noi non è un approccio nuovo, ma aggiunge strumenti che ci permettono di lavorare in modo più strutturato. Le morot hanno accolto con entusiasmo la proposta, perché rispecchia attività che facevano da tempo. La nostra Scuola è all’avanguardia: il promotore italiano che ci ha formato quest’anno introdurrà il metodo anche in California».


Un’elevata personalizzazione
In classe le docenti usano una piattaforma web che proietta esercizi e attività sulle LIM; i bambini lavorano con i quaderni e con un kit di materiali per costruire e visualizzare concetti astratti. Una volta la settimana ciascun alunno utilizza il tablet personale: l’applicazione propone esercizi in base al lavoro svolto in classe e ai bisogni individuali. «Ogni bambino ha un proprio profilo e la app propone esercizi personalizzati» racconta la morà Claudia. «Io monitoro i progressi dalla piattaforma, e loro si esercitano sugli aspetti che devono rafforzare. Ma non tutto è tablet: ci sono il laboratorio dei numeri, le attività di geometria e il problem solving, con supporti che stimolano logica e creatività». Tutto ciò senza tralasciare il quadernone a quadretti, per non perdere competenze di motricità fine, incolonnamento e scrittura dei numeri, aggiunge Diana Segre.
Percorsi diversi per arrivare alla soluzione
L’approccio di Innovamat è diverso dal tradizionale: non si parte dalla regola, ma dall’esperienza. «Prima si spiegava e poi si facevano gli esercizi», spiega la morà Donatella, «ora si parte da ciò che i bambini conoscono, dal ragionamento, e solo dopo si arriva alla teoria». Le lezioni cominciano con il riscaldamento mentale; poi c’è la parte di “conversazione”, nella quale l’insegnante pone i nuovi problemi e avvia l’attività collaborativa e di confronto. Si passa poi agli esercizi sul quaderno, in cui ogni bambino applica ciò che ha imparato. Infine sulla app, con il tablet, si sperimentano le competenze acquisite. «La matematica diventa così una “scienza democratica”, perché insegna a ragionare insieme e a trovare percorsi diversi per arrivare alla soluzione».


L’entusiasmo dei bambini
L’entusiasmo è palpabile fra i bambini delle terze. Rachel apprezza l’aiuto personalizzato: «Se non so qualcosa, il tablet me la fa ripetere più volte finché non imparo», mentre Benjamin coglie il lato divertente: «Imparo la matematica giocando, ma intanto divento più bravo». Per Anna il fascino sta nelle storie che accompagnano le lezioni: «Mio cugino, che ha usato Innovamat, mi ha detto che più avanti ci sarà un ladro e dovremo indovinare chi è». Giulia guarda al futuro: «Questa app ci fa ragionare bene. A me piacciono i numeri grandi, fino al mille, e penso che così da grande saprò ragionare benissimo». Manuel sottolinea il valore dei materiali: «Non siamo sempre e solo sul quaderno, facciamo anche attività diverse e così la matematica è più divertente». Ruben, infine, sintetizza l’entusiasmo generale: «Io amo la matematica e con Innovamat è più bella. È come un videogioco che ti fa diventare più intelligente». L’anno scolastico è appena iniziato, ma già si intuisce che Innovamat sta trasformando la matematica in un’avventura.