
«L’età delle medie è un’età delicata: i ragazzi cambiano in fretta, e spesso questo cambiamento comporta difficoltà emotive, relazionali e scolastiche». Da questa consapevolezza, racconta Serena Mazzoleni, insegnante di sostegno, psicologa e psicoterapeuta, nasce Crescere sereni: benessere psicologico a scuola, il nuovo progetto — finanziato dalla Fondazione Scuola e realizzato per la prima volta nel nostro istituto — dedicato agli studenti della secondaria di primo grado. A partire da dicembre, il percorso accompagnerà classi, famiglie e docenti con l’obiettivo di offrire strumenti, spazi di ascolto e attività mirate per favorire un clima positivo e inclusivo e un’alta qualità della vita scolastica.
Perché un progetto di supporto emotivo
L’idea, spiega Mazzoleni, è maturata insieme alla dirigenza scolastica. «Sentivamo la necessità di un intervento più ampio rispetto ai progetti sul bullismo che esistono da tempo. Non solo interventi in emergenza, ma un percorso preventivo, capace di sostenere i ragazzi dal punto di vista emotivo e relazionale in una fase evolutiva così delicata». Il progetto nasce quindi come un’azione strutturata che dura tutto l’anno scolastico: prima le presentazioni nelle classi, poi le attività, che saranno avviate già prima delle vacanze invernali.
Laboratori tematici sulle reali esigenze delle classi
Cuore del programma sono i laboratori tematici, pensati per affrontare le dinamiche specifiche di ciascuna classe. «Non saranno lezioni frontali», precisa la psicologa, «ma attività esperienziali: giochi di ruolo, simulazioni, esercizi pratici che permettono ai ragazzi di mettersi in gioco e sviluppare consapevolezze nuove». Gli argomenti varieranno in base ai bisogni che emergeranno dai questionari distribuiti a studenti, genitori e docenti. «Sto già somministrando i questionari: mi aiuteranno a capire le tematiche specifiche e le eventuali problematiche di ogni classe per costruire attività mirate» Durante l’anno, nuovi monitoraggi e osservazioni in classe e nei momenti informali — come intervalli e mensa — permetteranno di aggiustare il percorso e prevedere ulteriori interventi ad hoc.
Lo sportello di ascolto
Accanto alle attività nelle classi, gli studenti e le famiglie potranno contare su uno sportello di ascolto. Gli incontri offrono uno spazio individuale sicuro per affrontare le difficoltà di ognuno. Le informazioni emerse nei colloqui saranno condivise con i docenti solo se utili al lavoro in classe e sempre nel pieno rispetto del segreto professionale.
Una scatola per scrivere quello che non si riesce a dire
In ogni classe sarà inoltre presente una scatola per chi fatica a esprimere a voce emozioni, disagi o situazioni difficili. «I ragazzi possono inserire un biglietto in qualsiasi momento. Una volta la settimana controlleremo insieme al team e, se necessario, programmeremo interventi mirati». Uno strumento semplice, ma che spesso permette di far emergere ciò che rimarrebbe invisibile.
Circle Time: il cerchio della parola
Una parte importante del progetto sono i momenti strutturati di confronto di gruppo. Una volta al mese in ogni classe separatamente si organizzerà un Circle Time: un cerchio di ascolto e dialogo mediato da una figura adulta di riferimento, dove i ragazzi si siedono per parlare in un’ottica di gestione del clima di classe, di prevenzione del disagio e di rafforzamento delle relazioni all’interno del gruppo. «È uno spazio prezioso», spiega Serena Mazzoleni, «perché permette ai ragazzi di confrontarsi, di raccontare come stanno e di affrontare tematiche che portano loro stessi o che ritengono importanti».
La mensa come spazio partecipativo
Infine, una volta al mese a turno, una classe sarà incaricata di organizzare un’attività da svolgere durante la pausa mensa, coinvolgendo almeno un altro gruppo. Caccia al tesoro, giochi di squadra, laboratori creativi: ogni studente dovrà avere un ruolo nella progettazione e nella realizzazione. È un modo per rafforzare il senso di comunità, responsabilità e partecipazione per la costruzione di un clima scolastico coeso e funzionale. A fine anno è previsto anche un momento conclusivo con i genitori, per restituire il lavoro svolto e le riflessioni emerse.