
Alla fine della scuola primaria i bambini sviluppano una naturale curiosità verso la sfera affettiva e sessuale. È quindi necessario cominciare a guidarli in maniera professionale, fornendo loro informazioni corrette dal punto di vista scientifico; il rischio, altrimenti, è di lasciare un vuoto che colmerebbero reperendo informazioni da fonti inaffidabili. Da questo presupposto nasce il corso Educazione all’affettività e sessualità, da anni nel programma della primaria per le quinte, che gli studenti delle due sezioni hanno da poco terminato.
Un progetto in tre incontri
Il progetto si è articolato in tre incontri, tenuti dalla dottoressa Sarah Salmona insieme alla dottoressa Daniela Seregni, educatrice del del Consultorio della Clinica Mangiagalli, che i bambini hanno visitato nel secondo incontro. Il corso spiega ai bambini la pubertà, i cambiamenti che avverranno nel loro corpo, gli organi riproduttivi, la gravidanza, e si sofferma anche su temi quali l’alimentazione e il benessere del corpo, l’espressione dell’affettività e le strategie per evitare situazioni potenzialmente pericolose.


La scatola per le domande
«Il primo incontro si è svolto a Scuola e la dottoressa Salmona ha spiegato l’aspetto teorico del corpo umano, parlando anche anche dell’apparato sessuale sia femminile che maschile» racconta il team delle quinte, che ha seguito i bambini nel progetto. «È stata inoltre consegnata alla classe una scatola in cui i bambini potevano inserire qualunque domanda in forma anonima, cui le professioniste avrebbero dato risposta durante l’ultimo incontro».
Affettività e sicurezza
Per il secondo incontro le classi si sono recate al Consultorio. Lì i bambini sono stati invitati a pensare un aggettivo positivo con cui descrivere il compagno, sollecitandoli quindi a valorizzare gli aspetti positivi degli altri e a esprimere loro la propria affettività. Successivamente hanno svolto un’attività legata alla sicurezza, dove il tema delle situazioni di potenziale pericolo è stato affrontato presentando loro possibili scenari e ragionando su come comportarsi: lo sconosciuto che li invita a salire in auto, per esempio, o l’adulto che fa domande personali insistenti.
Le quattro regole di autoprotezione
In Consultorio bambini hanno imparato anche le quattro regole di autoprotezione: ascoltare il proprio corpo per esprimere consenso o meno al contatto fisico; verificare che un adulto di cui si fidano sappia dove si trovano; verificare di avere la possibilità di andarsene da qualunque situazione; essere sicuri di poter chiedere aiuto se ne hanno bisogno.
Trasmettere serenità
Il terzo incontro è stato dedicato alle domande. È stata aperta la scatola e molti bambini hanno fatto domande a voce. «Hanno chiesto del proprio corpo, di come cambierà durante la crescita, del ciclo che sarebbe arrivato alle ragazze, della gravidanza, dei rapporti sessuali» raccontano le morot. «Dopo un primo imbarazzo, i bambini si sono sentiti liberi di chiedere e la dottoressa Salmona ha risposto a tutte le domande in maniera scientifica, dando a ogni tema il giusto valore». Occorre infatti rispondere anche alle domande più dirette con tranquillità e professionalità, in modo da trasmettere loro serenità a proposito della sessualità e delle curiosità che suscita.
Un corso di aggiornamento per le insegnanti
Al termine dell’anno scolastico le insegnanti della primaria, già formate sull’argomento, saranno nuovamente coinvolte in alcuni incontri di aggiornamento sul percorso di affettività e sessualità che daranno loro gli strumenti per anticipare e affrontare in classe le tematiche qualora se ne presenti la necessità.