L’anno scolastico da poco cominciato ha visto un aumento delle iscrizioni alla Scuola della Comunità Ebraica di Milano: l’anno scorso gli studenti erano 474, quest’anno, con alcune iscrizioni al momento ancora da finalizzare, si prevede di arrivare a 490. L’incremento, distribuito in quasi tutti gli ordini di studio, è ancora più significativo per l’Istituto e costituisce motivo di grande soddisfazione, soprattutto se rapportato alle dimensioni della Comunità milanese e al calo demografico nazionale.
L’apprezzamento delle famiglie
La crescita del numero di studenti testimonia l’apprezzamento delle famiglie verso l’offerta formativa proposta dalla Scuola, che ogni anno mette in campo progetti per rinnovare e rafforzare la didattica, iniziative extracurriculari per riconoscere e valorizzare le attitudini dei ragazzi e riqualificazioni strutturali per migliorare la sicurezza e dotarsi di attrezzature e laboratori all’avanguardia.
L’integrazione degli studenti stranieri
«Soprattutto, l’aumento delle iscrizioni è per noi uno stimolo a creare sempre qualcosa di nuovo» commenta il preside Marco Camerini. «Al di là della soddisfazione personale, credo che la Scuola si sia dimostrata negli ultimi due anni capace di accogliere i tanti studenti provenienti dall’estero – Israele, Russia e altri paesi – fornendo un sostegno personalizzato per aiutarli a integrarsi, in alcuni casi anche solo per un periodo limitato. Le famiglie e i ragazzi hanno riconosciuto il nostro impegno e dedizione per mettere a punto un piano didattico ad hoc per ciascuno». Il progetto di accoglienza per gli studenti stranieri è infatti uno dei fiori all’occhiello della Scuola, ma secondo Camerini c’è anche un’altra lettura.
La Scuola di tutti e per tutti
«Questa è una Scuola dove tutti i membri della Comunità sono benvenuti: la Comunità ebraica di Milano è variegata, complessa, eterogenea: far convivere nella stessa scuola persone che hanno visioni della vita, del mondo, della cultura e dell’ebraismo anche molto diverse è una sfida importante che siamo riusciti a cogliere. Credo quindi che l’aumento delle iscrizioni vada letto anche in questo senso: questa è la Scuola di tutti, un luogo di incontro possibile e attrattivo proprio perché inclusivo» conclude Camerini.
