
Come da tradizione il giorno della festa di TuBishvat, che quest’anno è caduta il 13 febbraio, le seconde della primaria hanno trascorso una giornata intensa e piena di eventi, cominciata con la Messibat Siddur e conclusasi con canti e balli insieme a ospiti speciali.
Un passaggio generazionale di conoscenza, tradizione e fede
La mattina si è dunque svolta la Messibat Siddur, la cerimonia di consegna ai bambini del loro primo Siddur, il libro delle preghiere quotidiane ebraiche. La sinagoga della Scuola, decorata a festa da alcune mamme, si è riempita di genitori, nonni e parenti. La morà Diana Segre, il preside Marco Camerini e Rav Shmuel Hezkua hanno introdotto la cerimonia, sottolineandone l’importanza. I bambini hanno cantato e poi ognuno ha ricevuto dalle mani di un nonno o un genitore il proprio Siddur, in un emozionante passaggio generazionale di conoscenza, tradizione e fede. Ogni libro aveva una dedica da parte delle morot e i bambini avevano preparato, per contenerlo, una sacchetta da loro decorata con il loro nome. Le classi hanno inoltre ricevuto da parte di Rav Arbib un regalo speciale: per i maschi lo zizit e per le femmine un portacandela per accendere il lume di Shabbat. La cerimonia è proseguita con una canzone per i nonni che ha commosso tutti i presenti, la Birkat Hacohanim recitata da Rav Shmuel e un ballo a tema TuBishvat, per concludersi con un rinfresco per tutti.

La festa con i compagni più grandi e più piccoli
Alla scuola primaria, ogni festa ebraica è “affidata” a una classe, e le seconde sono responsabili di portare TuBishvat ai loro compagni. Dopo la Messibat Siddur i bambini si sono quindi recati nei due atri antistanti le altre classi, che stavano celebrando il seder, per portare regali e festeggiare insieme a loro con una recita, il racconto di un midrash e poi canti e balli, nei quali hanno coinvolto di volta in volta i compagni più piccoli e più grandi.
La piantumazione dell’albero con gli amici giapponesi
La mattinata è proseguita con l’arrivo degli studenti della Scuola Giapponese (prima e seconda primaria), invitati la settimana precedente, in occasione della visita al loro Istituto, ad assistere alla piantumazione di un albero nel giardino della Scuola. Agli ospiti è stato spiegato il significato di TuBishvat e la tradizione della piantumazione degli alberi. Alla presenza di rappresentanti del KKL Italia, che ha donato l’alberello di ulivo, i bambini e i loro ospiti si sono dedicati con entusiasmo a collocare la pianta nella buca e a coprirla di terra. Di ritorno dal giardino, le classi si sono riunite in sala Segre dove hanno cantato per gli ospiti giapponesi alcune canzoni ed eseguito alcuni balli, coinvolgendoli in un turbinio di musica e danze dove tutti si sono molto divertiti. Congedati gli ospiti, le seconde hanno finalmente celebrato il proprio seder di TuBishvat gustando nel giusto ordine i sette frutti di Israele: grano, orzo, uva, fico, melograno, olive e datteri.



Canti e balli per gli anziani della Residenza
Pochi giorni prima della festa, le seconde si sono recate nella Residenza Anziani per portare anche lì l’atmosfera di TuBishvat. Accolti con calore ed entusiasmo dagli anziani, sempre contenti di vederli, i bambini hanno messo in scena un vero e proprio spettacolo: alcune canzoni, fra cui quella dedicata ai nonni, la recita di un midrash e due balli, che si sono conclusi fra gli applausi degli spettatori. I bambini hanno quindi donato a ogni anziano un grande fiore di carta, e prima di accomiatarsi hanno posato per le foto-ricordo insieme a loro.


