Si è svolta nell’ambito delle attività di orientamento (PCTO) la giornata che a fine novembre gli studenti delle terze scientifico e tecnico hanno trascorso a Genova presso la Scuola di Robotica, associazione non profit che promuove l’impiego consapevole della robotica e delle nuove tecnologie.
Due laboratori in un giorno
L’associazione mette a disposizione degli studenti una vasta strumentazione e organizza laboratori su programmazione, robotica, intelligenza artificiale, realtà aumentata e molti altri temi legati alla tecnologia. I nostri ragazzi hanno partecipato a due laboratori: la mattina hanno costruito un mini robot con sensori e il pomeriggio si sono misurati con il pilotaggio di piccoli droni.
Ragazzi attenti e telefoni dimenticati
«Come prima cosa, i ragazzi hanno ascoltato la presentazione interattiva dei tutor, che hanno spiegato cos’è un robot introducendoli al mondo degli automi, cioè le macchine in grado di fare il lavoro dell’uomo» spiega la professoressa Maknouz che ha organizzato la giornata e ha accompagnato gli studenti insieme alla professoressa Petriccioli e al professor Lopez. Ci ha molto colpito il fatto che, pur senza chiederlo, nessuno dei ragazzi si sia distratto nemmeno per un attimo con il telefono: erano tutti talmente interessati e coinvolti dalla presentazione che non si sono ricordati di guardarli».
Il lavoro di squadra nella costruzione dei robot
Dopo la presentazione, divisi in gruppi, gli studenti hanno ricevuto il Lego Spike, il set di robotica educativa composto da mattonelle Lego e componenti elettroniche, inclusi motori e sensori ad alta precisione. «Compito di ogni gruppo era costruire un robot e programmarlo affinché, attraverso i sensori, rispondesse a comandi pre-impartiti in presenza di ostacoli o di colori» spiega la professoressa Maknouz. «I ragazzi hanno programmato i propri robot passo per passo, inserendo il codice a blocchi e lavorando molto bene insieme, con grande spirito di collaborazione».
Il volo dei droni
Nel pomeriggio il presidente della Scuola di Robotica ha tenuto un lezione sul volo dei droni e poi ha consegnato agli studenti gli apparecchi perché imparassero a telecomandarli: c’era una pista di decollo e una di atterraggio e gli studenti dovevano fare decollare e atterrare i droni esattamente nel punto corretto.
La fiducia in se stessi e la capacità di collaborare
«È stata un’esperienza di creatività e di squadra che ai ragazzi è piaciuta molto» commenta la professoressa Maknouz. «Hanno sperimentato che l’informatica si può padroneggiare a qualunque livello e sono stati gratificati dal vedere che un oggetto fa esattamente quello che loro gli hanno detto di fare. Ciò aumenta la loro autostima e la fiducia nelle proprie capacità. Per arrivare allo scopo hanno lavorato insieme, fatto tentativi ed errori, ma poi ce l’hanno fatta. Credo che questo, al di là dell’informatica in sé, sia una metafora di ciò che possono desiderare per se stessi e per il loro futuro», conclude la docente.